SAN SEBASTIANO, LE CATTIVE ABITUDINI DELLA POLITICA

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Simbolo Lista Civica ” Il Popolo di San Sebastiano Manzo Sindaco “

Cari cittadini,

stiamo vivendo un periodo difficile. Un periodo di transizione.
Tutto quello che sta accadendo in questi anni, tra crisi politiche, finanziarie, economiche ecc., ha accelerato il processo di rinnovamento che la società, ora, sembra chiedere sempre più a gran voce.
Un rinnovamento culturale ancor prima che economico.
l’Italia sta ancora subendo le conseguenze di una crisi che non accenna a finire. Una crisi che, prima di tutto, è stata determinata dall’ingordigia e dall’avidità dell’uomo, spinto a voler guadagnare sempre di più, a discapito di quella parte della popolazione che, con sudore e fatica, si dedica al proprio onesto lavoro con il solo obiettivo di sostenere la propria famiglia.

Così, mentre persone senza scrupoli si arricchivano senza criterio, ai cittadini, per riparare al danno fatto, sono stati chiesti sacrifici enormi.
Ai cittadini è sempre chiesto di pagare il prezzo più alto.
Il prezzo delle tasse sempre più alte. Il prezzo di una percentuale drammatica di disoccupazione giovanile.

In periodi come questi, periodi in cui i cittadini sono chiamati a sopportare costi insostenibili, è importante dare il buon esempio.
E l’esempio dovrebbe provenire dalla politica.

I politici, guidando la popolazione, si assumono con il loro impegno il difficile compito di indicare la strada, la direzione da seguire.
Ecco perché i politici, più di tutti, con il loro esempio, con i loro sacrifici, dovrebbero essere il faro, il modello di comportamento civico ed etico per la cittadinanza.

Invece, arrivano notizie sconfortanti.

I politici, anche in comuni piccoli come il nostro, pur senza sedere in Parlamento (e, per fortuna, c’è la speranza che non ci siederanno mai), dimenticano del tutto l’etica politica.

Dimenticano di considerare, prima di tutto, la opportunità di certe scelte proprie e dei loro familiari.

Il ruolo ricoperto da un politico implica delle rinunce. Anche per i propri familiari. Se non si comprende questo allora sarebbe meglio occuparsi di altro nella vita.

I politici dovrebbero fare un passo indietro di fronte a quelle scelte occupazionali dei propri figli che collidano con il ruolo istituzionale ricoperto dal genitore.

Ecco perché rispetto alle tante storie dei nostri ragazzi che faticano a trovare un posto di lavoro, suona fastidioso che i figli dei politici il lavoro lo trovino sempre sotto casa o nel comune affianco.

Che il figlio di un cittadino qualunque si presenti ad un concorso pubblico è un fatto naturale; che il figlio di un esponente politico si presenti a quello stesso concorso, indetto peraltro nel comune confinante con quello in cui il genitore governa la cosa pubblica, riteniamo sia un fatto politicamente grave.
E di tale fatto risponde certamente il politico che, evidentemente, non comprende la delicatezza del ruolo ricoperto e la necessità di stare lontano da situazioni compromettenti.

L’assunzione del figlio del politico non è vietata dalla legge, ma l’etica e la correttezza avrebbero voluto tutt’altro comportamento.

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