San Sebastiano al Vesuvio – Regionali PD, “istituzioni pubbliche in ginocchio”: Capasso multato, evita “i prefettizi”

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capasso1-198x250All’interno si pubblica l’ articolo della testata < il secolo nuovo.com > dell’ 11 Marzo 2015  per informare la cittadinanza cliccare sul tasto <LEGGI TUTTO> per una visione completa.

Capasso e i suoi uomini imitando la recente “porcata agropolese” tengono in vita un esecutivo politico , attraverso un vicesindaco non eletto direttamente dal popolo.

La televonela della decadenza di Pino Capasso, sindaco di San Sebastiano al Vesuvio, ormai vede l’epilogo:  un finale già scritto.

Nella mattinata di lunedì 16 marzo 2015 arriverà  in consiglio comunale la contestazione dell’incompatibilità, prevista dal TUEL , relativamente ad un ricorso presentato al Giudice di Pace di Sant’Anastasia dal sindaco Capasso contro una multa,  elevata domenica pomeriggio,   dal capo dei vigili urbaniAlberto Baldissarra.

Franco Alfieri, sindaco di Agropoli, futuro candidato al Consiglio Regionale nel Partito Democratico, ha alimentato uno dei peggiori precedenti  della Storia della  Repubblica Italiana. Infatti, pur di garantirsi il galleggiamento e la continuazione della sua coalizione  politica al governo della città ha voluto utilizzare questo escamotage per evitare il commissariamento del comune. Una vera e proprio presa in giro delle istituzioni pubbliche ed un mancanza di rispetto verso l’elettorato che ha scelto direttamente il sindaco e non il suo vice.

Anche Pino Capasso sarà beneficiato da questa “singolare contestazione”  e sarà presente , molto probabilmente, nella corsa al Consiglio Regionale evitando il commissariamento del comune, ipotesi non praticabile se si fosse dimesso spontaneamente: in quest’ultimo  caso avrebbe sofferto l’arrivo in città gli emissari della Prefettura di Napoli fino a maggio 2016.

Oltre l’arroganza ed il mancato rispetto  delle istituzioni pubbliche, il dato politico che inquieta è il silenzio della maggioranza che sostiene Capasso: in primo luogo dei giovani che fanno capo al capogruppo Gianluca Sannino ed a Giuseppe Panico. Questi ultimi in stile ” Nuova Repubblica della Decadenza” pur di non vedersi scollati dalla comoda poltroncina comunale guardano senza sussulti il parto di questa “porcata procedurale” che affonda le radici nel  politicantesimo  della peggiore espressione moderna.

Non è detto che questa “diffusa trovata” vada a buon fine. Le cronache locali ricordano perfettamente il tentativo fallito   di creare l’incompatibilità con la nomina di Capasso nel Consiglio di Amministrazione del Consorzio Intercomunale dei Servizi Cimiteriali. Capasso, con la compiacenza del PD Cercola e parte dell’amministrazione comunale di Cercola, stava per centrare , in sordina, l’obiettivo dell’ incompatibilità per decadere. Tentativo annusato da Il Secolo Nuovo e certificato da una diffida presentata agli organi consortili da Gennaro Manzo – capogruppo consiliare de Il popolo San Sebastiano Manzo Sindaco -il quale ha bloccato tale tentativo. Nel frattempo Gaetano Panico dimessosi dal CDA del cimitero non è ancora stato sostituito, nonostante il Presidente dell’Assemblea Consortile Vicnenzo Fiengo convocò la settimana scorsa tre sedute in meno di 24 h. Ad oggi , arrivando l’incompatibilità attraverso la multa,  l’Assemblea Consortile non è stata ancora convocata. Perchè quell’urgenza che ha sconvolto gli organi cimiteriali?

Anche se gli addetti ai lavori sperano nell’ennesimo colpo di teatro di Gennaro Manzo , si sta profilando, comunque,  un precedente storico nche andrà ad arricchire le pagine grige dei libri della storia politica vesuviana del nuovo millennio.

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