Pino Capasso decaduto dal Consiglio per candidarsi alle Regionali. Manzo gli paga la multa e fa ricorso, potrebbe spuntarla

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imageAll’interno si pubblica l’ articolo della testata < L’Ora Vesuviana > dell’ 16 Marzo 2015  per informare la cittadinanza cliccare sul tasto <LEGGI TUTTO> per una visione completa.

San Sebastiano al Vesuvio – Una commedia amara. Stamattina nella cittadina vesuviana si è consumato uno spettacolo da vero e proprio teatrino della politica. Il sindaco di San Sebastiano Pino Capasso, vantatosi anche sulle colonne di questo giornale del fatto che la sua famiglia amministra l’ex piccola Svizzera da più anni della Regina Madre Inglese, stamattina in Consiglio Comunale non si è presentato. Si discuteva della sua decadenza, in quanto (come è accaduto per il sindaco di Agropoli Franco Alfieri), quasi certa una sua candidatura alle regionali, l’unico modo per passare il testimone al suo vice sindaco (Salvatore Sannino, suo acerrimo rivale in più di una tornata elettorale) senza passare per il Commissariamento era far ricorso al comune, creando una incompatibilità di forma, che per me andrebbe intesa in “sostanza”. Nel mentre: Capasso si è fatto multare per un illecito stradale (fossi un sindaco e anche no,  mi guarderei bene dal parcheggiare male…) e ha presentato ricorso all’ente (suo legale un altro ex sindaco, oggi dopo aver perso le primarie di centro sinistra è consigliere di opposizione del Pd a Pollena Trocchia: Agostino Maione) così da far scattare subito l’incompatibilità e la successiva decadenza votata dalla sola maggioranza (come volevasi dimostrare). La notizia nella notizia, che potrebbe anche mettere in seria difficoltà la manovra di Capasso è il colpo di coda del leader dell’opposizione in Consiglio Gennaro Manzo, che si è presentato con un bollettino di pagamento della multa contestata al sindaco, il quale per 41 euro ha fatto ricorso al Comune (tramite il principe del foro Agostino Maione). ” Se per lei i cittadini di San Sebastiano al Vesuvio valgono meno di 41 euro, per me lei– sindaco – vale più di 41 euro. Ho ancora troppe contestazioni da sollevare alla sua fallimentare gestione del governo dell’amministrazione comunale. Così ho pensato che lei fosse stato felice di sapere che ho deciso di pagare il verbale dell’8marzo 2015.  Ho qui con me la copia del pagamento, che deposito agli atti del consiglio comunale. Come lei ben sa con questo pagamento si estingue il titolo e cessa l’interesse ad agire giudiziariamente. Il ricorso è divenuto privo di fondamento ed è quindi cessata la materia del contendere” Le dichiarazioni di  Gennaro Manzo,  in consiglio tra i silenzi dei “giovani” e dei defenestrati che attendono alla finestra un rimpasto in giunta, così da tornare a ricoprire qualche piccolo incarico amministrativo. Unita più che mai l’opposizione, nonostante la sua trasversalità. Votano contro il decadimento: Antonio Muccio, Giuseppe Ricci (Forza Italia) e Natale Di Bernardini (Rifondazione Comunista)

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